Dal 1° gennaio è stato introdotto il Bail-in, ma cos’è il Bail-in?
E’ un nuovo meccanismo di salvataggio delle banche in difficoltà economica. A ripianare le perdite concorreranno in modo diretto ì privati, attraverso i loro risparmi investiti in quella banca.
Si tratta di una norma europea applicata anche dallo Stato Italiano che riguarda tutti i correntisti, gli obbligazionisti e gli azionisti di una banca.
Perchè è stato introdotto il Bail-In?
Le nuove norme consentiranno di gestire le crisi in modo ordinato attraverso strumenti più efficaci e con l’utilizzo di risorse del settore privato, riducendo gli effetti negativi sul sistema economico ed evitando che il costo dei salvataggi gravi sui contribuenti.
Quali risparmiatori partecipano per primi al salvataggio?C’è un ordine di priorità nella scelta?

Quando la banca si trova in dissesto finanziario o in rischio di dissesto, i primi che verranno coinvolti saranno gli azionisti i quali potranno arrivare alla situazione limite di veder azzerato il valore dei loro titoli.
Qualora il capitale recuperato non fosse sufficiente, allora si andrebbe ad utilizzare il capitale degli obbligazionisti subordinati.
Rientrano tra i capitali utilizzati nel salvataggio anche i certificate e i cowered warrant emessi dalle banche.
In ultima battuta i correntisti (solo quelli con più di 100.000 euro sul conto o con più di 200.000 euro in caso di conto cointestato).
La gerarchia è prevista dall’art. 52 del d.lgs. n. 180/2015 (link all’articolo)
E’ la Banca d’Italia che dispone di specifici poteri in base all’art. 60 del d.lgs 180/2015 (link all’articolo) per dare attuazione alle misure di riduzione o conversione degli strumenti di capitale e alle misure di risoluzione.
Il testo integrale del Decreto Legislativo 180/2015 (clicca qui)
La Direttiva europea 2014/59/EU (c.d. Banking Resolution and Recovery Directive “BRRD”) (clicca qui)
Altre informazioni sul sito di Banca d’Italia (clicca qui)