Crolla nella nottea la sterlina inglese, un “flash crash” affonda la valuta del Regno Unito portandola ai minimi da 31 anni nei confronti del dollaro US.
Sui mercati asiatici la coppia GBPUSD tocca quota 1,1500 per poi risalire sull’attuale 1,2440.
Anche nei confronti dell’euro, scivola profondamente la sterlina, EURGBP arriva a 0,9500, minimi dal 2009, per poi ritrovarsi nuovamente vicino allo 0,9000 in questi minuti.
La sterlina ha poi perso forza contro tutte le altre valute, perdendo circa il 6%.
Queste discese eccezionali sono probabilmente state causate da un cosiddetto “flash crash”, che consiste in un rapido, forte e volatile crollo delle quotazioni, scatenato dagli ordini automatici degli operatori, scattati in una fase di inizio scambi sul mercato asiatico, quando la liquidità è sicuramente più scarsa e le variazioni di cambio sono dunque soggette a oscillazioni più forti.
La debolezza della sterlina e il successivo crollo è dovuto inoltre, secondo Bloomberg, ad un articolo del Financial Times secondo cui il presidente francese, Francois Hollande, ha sollecitato l’euro-blocco a condurre negoziati seri e duri con la Gran Bretagna impedendo qualunque uscita morbida o a condizioni vantaggiose per proteggere i principi fondamentali del mercato unico.
Il timore è quindi quello di un “hard Brexit”, ovvero un uscita del Regno Unito dalla zona euro e dal mercato unico, affidandosi alle regole commerciali del Wto, senza negoziati che possano mantenere rapporti con il resto dei paesi europei.