Nei primi mesi del 2016 l’appetito degli investitori per il metallo giallo è tornato ad essere elevato. L’oro non si è infatti accontentato del +16% registrato nel primo trimestre, continuando a guadagnare terreno anche nel mese di aprile. Le quotazioni, dopo aver toccato a dicembre un nuovo minimo da 7 anni in area 1.050 dollari l’oncia, hanno intrapreso un veloce percorso di risalita, recuperando i 1.200 $ ad inizio febbraio. La rottura della resistenza posizionata su questi valori (in area 1.190-1.200 $) ha aperto spazio per un ulteriore rally, con i prezzi che sono saliti fino a 1.282 dollari l’oncia il 9 febbraio, per poi inserirsi in un trading range laterale fra i 1.210 ed i 1.270.
A fine aprile è arrivato un nuovo impulso rialzista, con l’oro che ha superato i precedenti massimi a 1.282, raggiungendo (o meglio, sfiorando) in poche ore il successivo target, identificabile con l’area 1.305, dove erano collocati i massimi del febbraio 2015. Nelle sedute seguenti la febbre gialla si è leggermente allentata, riportando i prezzi sotto quota 1.300$.
Quali ora le prospettive per il metallo giallo?
Senz’altro la ripresa dell’oro va inserita in un contesto particolare, legato in primis ai continui rinvii da parte della Fed nel rialzo dei tassi di interesse, ma anche ai timori per il rallentamento dell’economia cinese (ed alle sue possibili ripercussioni negative sulle borse mondiali).
Dal punto di vista fondamentale va poi segnalata l’importante ripresa del settore degli ETF aurei, con un saldo positivo nei primi tre mesi del 2016 di oltre 300 tonnellate.
Anche il quadro tecnico appare migliorato: il rally di febbraio ha infatti spinto le quotazioni alla rottura della trendline ribassista che durava dal 2013, dando ossigeno al tentativo di recupero.
Non ci sono soltanto luci però: una delle preoccupazioni di fondo dei “longhisti” è legata alla rapidità della salita registrata nei primi mesi del 2016, difficilmente ripetibile nell’immediato future. Inoltre i fondamentali dell’intero settore delle commodities non paiono essere migliorati in maniera significativa negli ultimi mesi, nonostante la ripresa dei prezzi.
In sintesi il focus centrale resta ancora legato alle mosse della Fed, con l’oro pronto a brindare ad ogni mancato rialzo dei tassi ed un quadro di fondo in lenta ripresa. Le incognite, però, sono dietro l’angolo.
I prodotti con leva presentano un elevato rischio per il capitale. ActivTrades PLC è autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority. I pensieri e le opinioni espresse sono da attribuire all’autore dell’articolo, non necessariamente riflettono l’opinione di ActivTrades Plc. Il presente articolo è solo a scopo informativo e non deve essere considerato una consulenza finanziaria. La decisione di agire attraverso le idee e i suggerimenti indicati nel presente articolo è a esclusiva discrezione del lettore.
Qualsiasi previsione ivi fornita non è un indicatore affidabile di risultati futuri. ActivTrades Plc. Via Borgonuovo 14/16 20121 Milano – iscritta all’Albo delle imprese di investimento comunitarie con succursale al numero 97