Da sempre il metallo giallo ci ha abituato a notevoli punte di volatilità ed a movimenti ampi in archi temporali ristretti.
Negli ultimi due anni, però, avevamo per lo più assistito ad accelerazioni ribassiste da parte delle quotazioni auree.
Nelle ultime settimane l’oro è tornato a brillare, recuperando oltre 40 dollari l’oncia, con i prezzi tornati oltre quota 1.300.
Tecnicamente se le quotazioni del lingotto superassero l’area 1.320-1.321 dollari avremmo spazio per nuovi rialzi, con obiettivo in area 1.350 prima e 1.380-1.390 successivamente, sui massimi del primo trimestre di quest’anno.
Segnale negativo invece un ritorno delle quotazioni al di sotto di 1.280.
Fra le ragioni che hanno spinto al rialzo il prezioso nelle ultime sedute vi sono stati da un lato i timori relativi alle tensioni dell’Iraq, dall’altra l’intervento della Governatrice della Fed Janet Yellen, che ha proseguito il tapering (con un taglio di altri 10 miliardi, portando il Quantitative Easing Statunitense a 35 miliardi al mese), posticipando il rialzo dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Usa.
Carlo Alberto De Casa (ActivTrades)