L’analisi di Swissquote Research che mette in guardia dagli ultimi movimenti al rialzo avvenuti sul petrolio in seguito alle varie dichiarazioni da parte dei paesi produttori.
Swissquote Research – Non seguite l’USD o il petrolio al rialzo
Al Congresso Mondiale sull’Energia di Istanbul, il presidente russo Vladimir Putin ha lasciato intendere di essere disposto a coordinarsi con l’OPEC per gestire la produzione. L’Arabia Saudita ha segnalato che altri paesi non-OPEC sono disposti ad unirsi all’accordo sulla riduzione e il ministro dell’Energia saudita ha affermato che fra qualche mese i prezzi del petrolio potrebbero aggirarsi intorno ai 60 USD. Infine, l’attività manifatturiera cinese ha mostrato una crescita solida, dando un ulteriore slancio al rally delle materie prime. L’aumento dei prezzi del petrolio ha fornito ai mercati azionari la giustificazione necessaria per salire.
Il settore petrolifero e del gas hanno trainato il rally generalizzato. I commenti russi e sauditi hanno generato prospettive positive, consentendo al greggio WTI di portarsi sopra il manico dei 51 dollari al barile per la prima volta da giugno. Sui mercati valutari, l’aumento dei prezzi del petrolio ha innescato acquisti diffusi di USD, sostenuti anche dall’accentuata domanda di titoli USA dagli investitori. Sospettiamo, però, che l’attuale rally dell’USD non sia sostenibile. In primo luogo, abbiamo sentito più volte questi commenti sulla riduzione della produzione e poi gli accordi sono falliti poco prima della loro attuazione.
Considerando la debolezza dei fondamentali macroeconomici per il petrolio, facciamo fatica a rincorrere al rialzo questo rally. È più probabile che tensioni militari o un conflitto alimentato dallo Yemen allo Stretto di Bab-el-Mandeb spingano al rialzo i prezzi. In secondo luogo, prezzi del petrolio più elevati hanno un effetto di restringimento indiretto sul consumatore USA.
La Fed probabilmente non restringerà ulteriormente la politica attraverso un rialzo ufficiale del tasso d’interesse se si consoliderà il rialzo del prezzo del WTI.
Se permanesse la minaccia di prezzi dell’energia più elevati, la Fed dovrebbe smorzare i toni della retorica del rialzo del tasso, cosicché gli investitori in cerca di rendimenti liquiderebbero l’USD. In questo contesto di inflazione bassa e crescita debole, rimaniamo costruttivi sulle valute dei mercati emergenti. Vediamo nel recente rally rialzista dell’USD/ZAR e nell’odierna impennata solitaria dovuta all’accusa di frode per il ministro delle Finanze Gordhan come un’opportunità per ricaricare i corti.